martedì 30 aprile 2013

LETTERA APERTA AD ALTRAPSICOLOGIA PIEMONTE


Ma cari colleghi, non siamo nemmeno in campagna elettorale!

Perché ritenete indispensabile inventare, manipolare, insinuare? Sicuri che sia questo un buon modo di fare informazione oppure di suscitare attenzione? Non è già abbastanza complessa e faticosa la realtà senza che sia necessario sovraccaricare di sospettosità e mistificazione?
Si apre l’antica domanda Cui Prodest? A qualcuno queste sollecitazioni delle viscere certamente serviranno. Forse per conquistare potere?

Però come referente del gruppo di Insieme per la Psicologia e in accordo con i colleghi, ritengo doverose alcune precisazioni che ovviamente vedremo pubblicate come smentite di quanto offerto in resoconto della seduta del 22 aprile, sulla base della consueta apertura al confronto di Altrapsicologia
Per quanto riguarda le motivazioni e i racconti di quanto accaduto lunedì 22 aprile rimandiamo alle osservazioni di chi ha assistito, e non c’era solo Lombardo. 
E rimandiamo al testo della mozione presentata (http://insiemeperpsi.blogspot.it oppure https://www.facebook.com/insiemeperlapsicologia). Ma altro è doveroso:

PRIMA PRECISAZIONE
Lombardo ricorderà che, prima delle elezioni ENPAP e non appena sono stati definiti i candidati ci siamo incontrati presso il suo nuovo studio per ascoltare il programma di Altrapsicologia. Purtroppo mancava il secondo candidato piemontese, per motivi di famiglia ci è stato detto. Eravamo in 4. O meglio noi eravamo in tre e AltraPsicologia era in 1.

Analogamente abbiamo incontrato i colleghi piemontesi di Cultura e Professione: quello era un gruppo, erano in 4.

Il gruppo di Insieme per la Psicologia non ha un respiro nazionale, e non sappiamo se avrà interesse o forza per assumerlo. Però ha pensieri e opinioni e vuole scegliere chi appoggiare quando ci sono decisioni nazionali da assumere. Si chiama ascolto, anche dialogo talvolta. Serve per valutare e scegliere, si usa fare così.

Il programma di Cultura e Professione ci è piaciuto di più. I candidati di Cultura e Professione ci sono piaciuti di più. Le sintonie erano maggiori così come la credibilità e la competenza. Abbiamo il sospetto che questo non sia piaciuto ai nostri piemontesi di AltraPsicologia, forse non è piaciuto proprio ad Altrapsicologia. Pazienza, saremo additati al pubblico ludibrio al grido di Robespierre “sulla rete…sulla rete…”. Ma abbiamo fatto una scelta di cui, a maggior ragione viste le costanti mistificazioni prodotte da Altrapsicologia Piemonte, siamo assolutamente convinti.

Quindi: nessuno di noi fa parte di Cultura e Professione, né siede in un qualche direttivo dell’associazione. Valuteremo nei prossimi mesi come gli eletti all’ENPAP si muoveranno, come abbiamo sempre fatto.

 SECONDA PRECISAZIONE:
Come sono cambiati i numeri: la metodicità della linea seguita dall’esecutivo ha reso intollerabile per una consigliera della maggioranza proseguire con l’appoggio dato, portandola quindi, a partire dalla vicenda ENPAP ad una linea diversa.
Inoltre dal 22 aprile è entrata in consiglio una collega del gruppo di Insieme per la Psicologia, prima esclusa per 1 voto e quindi pienamente legittimata nell’assumere il posto lasciato purtroppo vacante dalla perdita del prof. Blandino. L’esito elettorale quindi e non certo una triste vicenda umana della quale tutti abbiamo seguito con dolore il decorso, ha portato ad un cambiamento dei rapporti in consiglio.

TERZA PRECISAZIONE: Forse la frase è ambivalente e non l’abbiamo ben compresa così preferiamo tradurla in italiano corrente e lineare. Anche perchè il riferimento alla Casa della Libertà lancia associazioni fantasiose.
E’ vero che il Consiglio (10 a 5 nel 2006-2009; 9 a 6 nel 2009-2013) non ha saputo darsi un regolamento. Ma la minoranza di “Insieme per la psicologia” lo ha chiesto, abbozzato, proposto in tutte le occasioni possibili. I numeri contano. Questo è dato dalla libertà di votare e di attribuire maggioranze e minoranze. Di certo l’attuale esecutivo non lo ha voluto.

Altre libertà non ne vediamo, se non quella di scegliere, ogni volta, secondo coscienza.

QUARTA PRECISAZIONE
L’opposizione ai punti successivi era inevitabile a partire dalla votazione più grave di tutte, quella di opposizione al bilancio consuntivo. Grave per i tempi e le conseguenze. Ma ricevere un bilancio senza avere il tempo di studiarlo, come è sempre avvenuto e come denunciato da “Insieme per la Psicologia” in questi 3 anni, rientra nella logica di assenza di trasparenza che abbiamo denunciato. Nella mozione abbiamo chiesto una seduta per il 29 aprile. Tempi corretti per l’approvazione. Non è stata accettata. Il 6 maggio saremo ancora in tempo.

QUINTA PRECISAZIONE
Battaglie inutili? Le battaglie combattute in questo consiglio hanno fatto si che non avessimo anche noi una sede faraonica ad esempio, hanno fatto si che i partecipanti alle piccole iniziative che sono state avviate non venissero cooptati con il passaparola ma si potessero proporre e candidare, hanno fatto si che si avviassero ricerche spendibili istituzionalmente e Convegni di largo respiro. E altro ancora, ricavabile dai verbali.

La parola “potere” non è terribile, se lo avessimo avuto avremmo cercato di non lasciar giacere decine di cittadini in attesa di risposte sui comportamenti dei colleghi, e non avremmo lasciato altri colleghi con l’ansia di un esposto presentato inappropriatamente. Se lo avessimo avuto avremmo potuto fare qualcosa di più. E poi, se il “potere” è così riprovevole, perché AltraPsicologia lo ambisce, lo sollecita, cerca voti e gestisce, come ora i soldi di tutti i liberi professionisti?

Vogliamo pensare che sia per far vivere meglio le persone. Perché questa è l’unica forma di “potere” che riusciamo a concepire.

Al termine un ringraziamento per il riconoscimento del tempismo: E’ vero è stato perfetto. Anche inevitabile e unico. Avremmo potuto vivacchiare per altri 8 mesi, sarebbe stato più semplice e comodo, o magari accettare una “tacitante” vicepresidenza. Invece ci siamo messi in gioco per cercare di fare qualche altro passo e per lasciare al prossimo consiglio qualche costruzione in più. Un regolamento magari, o altro ancora.

Alessandra Simonetto

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