Ma cari colleghi, non siamo nemmeno in campagna elettorale!
Perché ritenete indispensabile inventare,
manipolare, insinuare? Sicuri che sia questo un buon modo di fare informazione
oppure di suscitare attenzione? Non è già abbastanza complessa e faticosa la
realtà senza che sia necessario sovraccaricare di sospettosità e
mistificazione?
Si apre l’antica domanda Cui Prodest? A qualcuno
queste sollecitazioni delle viscere certamente serviranno. Forse per
conquistare potere?
Però come referente del gruppo di Insieme per
la Psicologia e in accordo con i colleghi, ritengo doverose alcune precisazioni
che ovviamente vedremo pubblicate come smentite di quanto offerto in resoconto
della seduta del 22 aprile, sulla base della consueta apertura al confronto di
Altrapsicologia
Per quanto riguarda le motivazioni e i racconti
di quanto accaduto lunedì 22 aprile rimandiamo alle osservazioni di chi ha
assistito, e non c’era solo Lombardo.
E rimandiamo al testo della mozione
presentata (http://insiemeperpsi.blogspot.it oppure https://www.facebook.com/insiemeperlapsicologia). Ma altro è
doveroso:
PRIMA
PRECISAZIONE:
Lombardo ricorderà
che, prima delle elezioni ENPAP e non appena sono stati definiti i
candidati ci siamo incontrati presso il suo nuovo
studio per ascoltare il programma di Altrapsicologia. Purtroppo mancava
il secondo candidato piemontese, per motivi di famiglia ci è stato detto. Eravamo
in 4. O meglio noi eravamo in tre e AltraPsicologia era in 1.
Analogamente abbiamo incontrato i
colleghi piemontesi di Cultura e Professione: quello
era un gruppo, erano in 4.
Il
gruppo di Insieme per la Psicologia
non ha un respiro nazionale, e non sappiamo se avrà
interesse o forza per assumerlo. Però ha pensieri e opinioni e vuole scegliere chi
appoggiare quando ci sono decisioni nazionali da assumere. Si chiama ascolto, anche
dialogo talvolta. Serve per valutare e scegliere, si usa fare così.
Il programma di Cultura e Professione ci è
piaciuto di più. I candidati di Cultura e Professione ci sono piaciuti di più.
Le sintonie erano maggiori così come la credibilità e la competenza. Abbiamo il
sospetto che questo non sia piaciuto ai nostri piemontesi di AltraPsicologia,
forse non è piaciuto proprio ad Altrapsicologia. Pazienza, saremo additati al
pubblico ludibrio al grido di Robespierre “sulla rete…sulla rete…”. Ma abbiamo
fatto una scelta di cui, a maggior ragione viste le costanti mistificazioni
prodotte da Altrapsicologia Piemonte, siamo assolutamente convinti.
Quindi: nessuno di noi fa parte di Cultura e
Professione, né siede in un qualche direttivo
dell’associazione. Valuteremo nei
prossimi mesi come gli eletti all’ENPAP si muoveranno, come abbiamo sempre
fatto.
SECONDA PRECISAZIONE:
Come sono cambiati i numeri: la metodicità della linea
seguita dall’esecutivo ha reso intollerabile per una consigliera della
maggioranza proseguire con l’appoggio dato, portandola quindi, a partire dalla
vicenda ENPAP ad una linea diversa.
Inoltre dal 22 aprile è entrata in consiglio una
collega del gruppo di Insieme per la Psicologia, prima esclusa per 1 voto e
quindi pienamente legittimata nell’assumere il posto lasciato purtroppo vacante
dalla perdita del prof. Blandino. L’esito elettorale quindi e non certo una
triste vicenda umana della quale tutti abbiamo seguito con dolore il decorso,
ha portato ad un cambiamento dei rapporti in consiglio.
TERZA
PRECISAZIONE: Forse la frase è ambivalente e non l’abbiamo
ben compresa così preferiamo tradurla in italiano corrente e lineare. Anche perchè
il riferimento alla Casa della Libertà lancia associazioni fantasiose.
E’ vero che il Consiglio (10 a 5 nel
2006-2009; 9 a 6 nel 2009-2013) non ha saputo darsi un regolamento. Ma la minoranza di “Insieme per la psicologia” lo
ha chiesto, abbozzato, proposto in tutte le occasioni possibili. I numeri contano. Questo è
dato dalla libertà di votare e di attribuire maggioranze e minoranze. Di certo
l’attuale esecutivo non lo ha voluto.
Altre
libertà non ne vediamo, se non quella di scegliere, ogni volta, secondo
coscienza.
QUARTA
PRECISAZIONE:
L’opposizione ai punti successivi era
inevitabile a partire dalla votazione più grave di tutte, quella di opposizione
al bilancio consuntivo. Grave per i tempi e le conseguenze. Ma ricevere un
bilancio senza avere il tempo di studiarlo, come è sempre avvenuto e come
denunciato da “Insieme per la Psicologia” in questi 3 anni, rientra nella
logica di assenza di trasparenza che abbiamo denunciato. Nella mozione abbiamo
chiesto una seduta per il 29 aprile. Tempi corretti per l’approvazione. Non è
stata accettata. Il 6 maggio saremo ancora in tempo.
QUINTA
PRECISAZIONE:
Battaglie inutili? Le battaglie combattute in questo consiglio
hanno fatto si che non avessimo anche noi una sede
faraonica ad esempio, hanno fatto si che i partecipanti alle piccole iniziative
che sono state avviate non venissero cooptati con il passaparola ma si
potessero proporre e candidare, hanno fatto si che si avviassero ricerche
spendibili istituzionalmente e Convegni di largo respiro. E altro ancora,
ricavabile dai verbali.
La parola “potere” non è terribile, se lo avessimo avuto avremmo cercato
di non lasciar giacere decine di cittadini in attesa di risposte sui comportamenti
dei colleghi, e non avremmo lasciato altri colleghi con l’ansia di un esposto
presentato inappropriatamente. Se lo avessimo avuto
avremmo potuto fare qualcosa di più. E poi, se il “potere” è così
riprovevole, perché AltraPsicologia lo ambisce, lo sollecita, cerca voti e
gestisce, come ora i soldi di tutti i liberi professionisti?
Vogliamo
pensare che sia per far vivere meglio le persone. Perché questa è l’unica forma
di “potere” che riusciamo a concepire.
Al termine un ringraziamento per
il riconoscimento del tempismo: E’ vero è stato perfetto. Anche inevitabile e
unico. Avremmo potuto vivacchiare per altri 8 mesi, sarebbe
stato più semplice e comodo, o magari accettare una “tacitante” vicepresidenza. Invece ci siamo messi in gioco per cercare di fare
qualche altro passo e per lasciare al prossimo consiglio qualche costruzione in
più. Un regolamento magari, o altro ancora.
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